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ore 18,00 – SUONARE, CAPIRE LA MUSICA D’OGGI – Quinto Concerto dedicato a György Ligeti
Suonare, capire la musica d’oggi – Ciclo di otto concerti dedicati alla Musica di György Ligeti
Martedì 26 marzo ore 18,00 – Auditorium Pittaluga – via Parma, 1 – Alessandria
Quinto appuntamento di un ciclo di otto concerti dedicati alla musica di György Ligeti a cura del professor Sergio Lanza. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
PROGRAMMA DEL 5° CONCERTO
G. Bonino, clavicembalo |
Ligeti Continuum, Passacaglia, Hungarian Rock (1978) |
A. Verrando, organo |
Ligeti Zwei Etüden für Orgel (1967-69)
Bach Preludio in La minore BWV 543 |
Coro Laboratorio “Ligeti” diretto da R. Berzero | Ligeti Haj, ifiuság! (1952), Éjszaka (1955), Reggel (1955), Hortobágy (1952) Bartok Quattro canti popolari slovacchi (1917) |
Martedì 26 al “Vivaldi” Ligeti, Bach e Bartok a confronto tra cori e tastiere
Il nuovo appuntamento del ciclo “Suonare, capire la musica d’oggi” vedrà un confronto tra le sperimentazioni compositive di Ligeti e quelle di Bach e Bartok, con brani eseguiti al clavicembalo e all’organo e brani interpretati da un coro laboratorio composto ad hoc dagli allievi del “Vivaldi”.
Dal Barocco al ‘900, ovvero da Bach a Bartok e Ligeti, tra composizioni all’organo e al clavicembalo e corali. Sarà un confronto tra autori diversi (e anche lontani nel tempo) il quinto appuntamento del ciclo Suonare, capire la musica d’oggi, la nuova rassegna di musica contemporanea ideata dal professor Sergio Lanza, e dedicata per l’anno accademico 2023/2024 al compositore György Ligeti, di cui ricorre il centenario della nascita (1923-2023).
L’evento, realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, è a ingresso libero e si svolgerà martedì 26 marzo alle ore 18 in Auditorium Pittaluga (via Parma, 1 – Alessandria). Dopo la presentazione del professor Lanza, aprirà il concerto il pianista, clavicembalista e docente di pianoforte al “Vivaldi”, Gianmaria Bonino, che eseguirà Continuum, Passacaglia e Hungarian Rock (1978) di Ligeti e a seguire la Fantasia cromatica e fuga BWV 903 di Bach. Dopo il clavicembalo, sarà la volta dell’organista, allievo del Conservatorio, Andrea Verrando, che continuerà il confronto tra i due compositori presentando Zwei Etüden für Orgel (1967-69) per Ligeti e il Preludio in La minore BWV 543 per Bach. A chiudere il concerto, sarà poi il coro del laboratorio “Ligeti”, un progetto creato ad hoc per l’evento da Roberto Berzero, direttore di coro e docente di composizione corale, con gli allievi di canto del “Vivaldi” che ci faranno ascoltare i brani Haj, ifiuság! (1952), Éjszaka (1955), Reggel (1952) e Hortobágy (1955) di Ligeti, confrontati questa volta con i Quattro canti popolari slovacchi (1917) del compositore ungherese, compatriota e predecessore di Ligeti, Béla Bartok (1881-1945)
Il coro laboratorio “Ligeti” sarà formato per l’occasione dagli allievi/e: Hyelam Rha, Yuehan Zhao, Xinyu Mao (soprani primi); Ghiglino Giada, Yiqing Sun, Yifan Tang, Quan Zou (soprani secondi); Kaidi Wen, Ziyi Zhao (mezzosoprani); Flavia Porcu, Gloria Senesi (contralti); Marocco Claudio, Tailai Wang (tenori primi); Dongchen Duan, Andrea Nanfria (tenori secondi); Andrea Lesca, Alessandro Pisa, Jiayi Wang, Tiankun Zhao (baritoni); Zisen Chen, Marco Grattarola (bassi).
Il professor Sergio Lanza racconta così il programma proposto:
Il richiamo degli strumenti antichi, o comunque profondamente legati alla tradizione, ha spesso intrigato la fantasia dei compositori contemporanei come una sfida a cavare da questi strumenti una sonorità nuova. Così nel 1° brano per organo Harmonies la possibilità di tenere i suoni indefinitamente, caratteristica unica di questo strumento, viene sfruttata da Ligeti per tessere una densa trama di accordi in lentissimo mutamento. Un discorso simile si può fare anche per l’uso di forme musicali tratte dalla tradizione. Così è ad esempio per la forma Passacaglia, riconoscibile nel suo ripetersi lento e maestoso. Mentre Continuum, per cembalo e il 2° brano per organo Coulée condividono la stessa fitta trama di figure ripetute, fatte di note rapidissime in lenta trasformazione. Un principio simile deve avere affascinato anche Bach (e tanti altri autori barocchi) mentre scriveva pagine come quella del Preludio in La min. e della Fantasia cromatica: più che melodie, vengono qui disegnati arabeschi su grandi arazzi ipnotici dove l’occhio (l’orecchio) continuamente si perde. La Fantasia cromatica dal canto suo ci riporta quell’elemento del cromatismo, ovvero del piccolo intervallo che, come è stato ben illustrato nel concerto precedente, costituisce un vero leit motiv nella Storia della Musica.
Hungarian Rock, dal canto suo, si prende gioco allo stesso tempo sia della musica Rock, qui suonata sul cembalo e con i ritmi asimmetrici tipici dei balcani, sia della tradizione cembalistica, cui allude la forma di Ciaccona col suo basso ostinato. Abbiamo poi i brani corali su testo ungherese che risalgono a agli anni giovanili in cui Ligeti viveva ancora in Ungheria. La sua ricerca linguistica e stilistica è appena agli albori e prevale un’intenzione di continuità con la tradizione popolare. L’armonia è però già aperta a una certa sperimentazione, così come accadeva al Bartòk di trent’anni prima che ripensa i canti popolari slovacchi.
GLI INTERPRETI DEL CONCERTO
Roberto Berzero direttore di Coro, d’orchestra, pianista e compositore. È docente di ruolo (vincitore di Concorso) di Direzione di Coro e Composizione corale al Conservatorio Statale di Musica della città di Alessandria. E’ diplomato in Pianoforte, in Direzione di Coro e Musica Corale, in Direzione d’Orchestra, Composizione ed ha studiato Canto barocco (Scuola Civica di Milano).
Ha cantato nel Coro delle Voci Bianche – Teatro alla Scala di Milano diretto dal M° Gerard Smith Gaden. Ha collaborato come cantante contraltista nel Gruppo Vocale Almagesto diretto dal M° Bruno Raffaele Foti e nell’Ensemble Concerto diretto dal M° Roberto Gini. Ha partecipato ad incisioni (integrale della Selva morale e spirituale di C. Monteverdi) per la rivista Amadeus.
È stato direttore dei Cori delle voci bianche Bianche del Conservatorio di Cuneo, Lietocanto di Mortara, Collegio degli Innocenti del Duomo di Vercelli. Direttore dei Cori Gruppo Vocale Polycantus, Ensemble Giovani Voci Femminili del Conservatorio di Musica di Alessandria. Attualmente dirige il Coro di Voci Bianche del Conservatorio di Alessandria. Dal 2016 al 2020 ha ricoperto la carica di direttore artistico e musicale del Coro Gaiamusica di Valenza Po (AL). Come direttore d’orchestra il maestro Berzero è stato impegnato in importanti composizioni sinfoniche di diversi autori.
Oltre all’attività d’insegnamento nei Conservatori, sulla base dell’esperienza svolta al Teatro alla Scala e con i Minipolifonici di Trento svolge un’assidua attività didattica anche presso diversi Istituti scolastici (scuole primarie, secondarie, licei).
Come compositore oltre alle sue 4 Antifone Maggiori della Madonna per Coro misto da 4 a 9 voci (CD Mater Christi) gli sono stati riconosciuti diversi premi in Concorsi nazionali ed internazionali. Le vincite più recenti sono state: 2020 MIUR, 1° posto con “Salve Europa!” per Soprano solista e Grande orchestra – 2021 NOTA MUSIC, 1° posto con “Carminiella mia” trilogia per Soprano, Basso-baritono e pianoforte incisa dalla Tactus – 2022 F. M. PAGANO, 1° posto con “Amici e patrioti addio”, Lied per baritono e Ensemble strumentale – 2023 AERCO, 1° posto con “L’acqua e l’uomo” per Coro di voci bianche e Ensemble strumentale incisa dal Cincinnati youth choir (USA) – 2023 ANDCI, 2° posto con “Cantico di frate sole (Mare nostrum)” per Coro misto a 6 voci – 2023 ARCOVA, 1° posto con Fantasia per Coro di voci bianche e pianoforte.
Gianmaria Bonino si è diplomato in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con Lydia Arcuri e al Conservatorio di Lucerna con il M° Myeczislaw Horszowski. Si è diplomato in clavicembalo nel 1989 al Conservatorio di Genova con Alda Bellasich e nel gennaio 1999 si è diplomato in pianoforte al Conservatorio Superiore di Winterthur (CH). Fin dalla gioventù si è dedicato all’attività artistica, suonando in qualità di solista in numerose città italiane e all’estero in particolare per la Società GoG di Genova, per i Concerti di Autunno di Bergamo, per il Teatro di Trieste, per la Società dei Concerti di Milano, inoltre per il Conservatorio di Mosca, nonché negli Stati Uniti, dove nel 1992 ha ottenuto il terzo premio nel concorso indetto dalla Bach Society a Washington D.C. sulle “Variazioni Golberg”. Ha suonato in qualità di solista e in formazione in Festival internazionali come quello di Lubiana, il Festival dei Suoni del Mediterraneo, il Floraisons Musicales in Chateauneuf-Du-Pape, Emilia Romagna Festival e altri come il Festival di Llìvia. Fondatore, nel 2011, della “Camerata Mistà” e dei “Musici di Vivaldi”, insieme al violinista Glauco Bertagnin ha tenuto in formazione concerti per prestigiose istituzioni.
Andrea Verrando. Nato a Sanremo nel 1981, si è avvicinato agli studi musicali in giovane età. Ha studiato Organo presso l’ Istituto Diocesano di Musica Sacra “Can. Gogioso” di Bordighera conseguendo il diploma di Organista Liturgico sotto la guida del M° Silvano Rodi. Ha studiato Organo al Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria con i M° Letizia Romiti e Daniele Boccaccio, conseguendo brillantemente il Diploma Accademico di I Livello in Organo e Composizione Organistica. Ha studiato Clavicembalo con il M° Gianmaria Bonino e il M° Francesca Lanfranco. Ha seguito masterclass e sessioni di studio sulla prassi esecutiva della musica antica. Dal 2002 al 2007 ha ricoperto la carica di vice organista nella chiesta Cattolica di Tutti i Santi di Sanremo.
Dalla sua fondazione nel 2005, è organista titolare della Cappella Musicale della Diocesi di Ventimiglia – Sanremo. Dal 2008 è organista del grande organo “Carrara” della Cattedrale di Ventimiglia del quale ricopre la carica di organista titolare dal 2021.
E’ docente della classe di organo liturgico della Scuola Diocesana di Musica Sacra della Diocesi di Ventimiglia – Sanremo. Dal 2021 è membro della Commissione di Arte Sacra della Diocesi di Ventimiglia – Sanremo in qualità di referente per la tutela e il restauro degli Organi antichi. Ha tenuto concerti sia in in qualità di solista che di continuista sia all`Organo che al Clavicembalo.