S.CA.M.O. 2025 – SUONARE, CAPIRE LA MUSICA D’OGGI

S.CA.M.O. 2025 – SUONARE, CAPIRE LA MUSICA D’OGGI

6 CONCERTI DA FEBBRAIO A SETTEMBRE 2025

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GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO 2025 – ORE 19:00

VENERDÌ 28 MARZO 2025 – ORE 19:00

GIOVEDÌ 24 APRILE 2025 – ORE 19:00

MERCOLEDÌ 28 MAGGIO 2025 – ORE 19:00

VENERDÌ 27 GIUGNO 2025 – ORE 19:00

VENERDÌ 26 SETTEMBRE 2025 – ORE 19:00

Il ciclo Suonare, Capire la Musica d’Oggi (S.CA.M.O.) di quest’anno ruota intorno ad alcune grandi figure della musica del nostro tempo di cui, nel 2025, ricorrono degli anniversari: Luciano Berio e Pierre Boulez, nati giusto un secolo fa, e Pierluigi Dallapiccola,  che cinquant’anni fa moriva. Ma naturalmente quello delle date è solo un pretesto per aprire uno spiraglio sulla produzione di questi grandi compositori e offrirli all’ascolto –e alla comprensione– del nostro pubblico. Berio e Boulez, entrambi anche direttori d’orchestra, hanno dato un fondamentale contributo alla sperimentazione del nuovo linguaggio musicale e –in particolare Berio grazie alla collaborazione di Cathy Barberian– all’esplorazione delle risorse timbriche ed espressive della voce. Entrambi non soltanto hanno anche utilizzato la Musica Elettronica ma hanno contribuito a fondare due dei più importanti centri di ricerca europei dedicati a quella musica: lo Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano e l’I.R.C.A.M. di Parigi.
Ma il nostro ciclo ha anche un altro intento ed è quello di tessere dei fili, rendere espliciti dei collegamenti tra personalità diverse, tutte però accomunate da uno spirito di ricerca e sperimentazione nutrito anche di uno sguardo nuovo sia verso la propria tradizione musicale, sia verso le altre. Tra questi fili, anche quello che segna il passaggio di esperienza tra maestro e allievo: è il caso di Dallapiccola, primo ad usare la Dodecafonia in Italia, e maestro di Berio che a sua volta studia anche con Federico Ghedini. È anche il caso di Olivier Messiaen, tra i primi a interessarsi della musica indiana, maestro di Boulez e ispiratore del giapponese Toru Takemitsu, che prima rinnega la propria tradizione per volgersi all’Occidente e poi la recupera decantata e raffinata. Così la sperimentazione più avanzata e spregiudicata si può accompagnare a riscritture e ripensamenti, sia di un passato colto (Tartiniana di Dallapiccola), sia di un passato popolare (Folk Songs di Berio), mentre il desiderio di varcare i propri confini “naturali” spinge il jazzista Steve Lacy verso la scrittura aleatoria “colta”, già frequentata dall’appassionato genio di Bruno Maderna che di Berio e Boulez è stato un grande compagno di strada.

Il ciclo vede, nella quasi totalità dei brani proposti, la partecipazione dei nostri studenti interni che affrontano un repertorio assai impegnativo sul piano tecnico ma altrettanto ricco di stimoli preziosi per la loro formazione. Li affiancano due professionisti di livello internazionale, nostri ex docenti, Rocco Parisi e Michele Marelli, ed altri bravissimi colleghi (Anna Barbero, Francesco Pasqualotto, Dennis Ippolito) che contribuiscono così a completare i programmi.
Un sentito ringraziamento va naturalmente a tutti i colleghi che integrano nel loro lavoro quotidiano la preparazione degli studenti a queste difficili prove.

Sergio Lanza

La rassegna è realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e all’impegno di tutto lo staff tecnico e amministrativo del Conservatorio.

 

 

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