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ore 21,00 – IL CANTIERE DI ORFEO – Actus Tragicus
13 Aprile
IL CANTIERE DI ORFEO – Actus Tragicus
13 aprile, ore 21 – Chiesa di Santa Maria del Carmine – via Guasco, 11 – Alessandria
Actus Tragicus, esecuzione di tre cantate di J. S. Bach a cura dei Solisti, Coro e Orchestra dell’ensemble “Il Cantiere di Orfeo”
Preparatore dei Solisti: Prof. Mirko Guadagnini – Preparatore del Coro: Prof. Lorenzo Bizzarri – Direttore: Daniele Boccaccio
PROGRAMMA
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Cantata BWV 4
Christ lag in Todesbanden
per soli, coro, archi e b.c.
Cantata BWV 106
Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit (Actus Tragicus)
per soli (CB), coro, 2 Flauti diritti, 2 Viole da Gamba e b.c.
Cantata BWV 12
Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen
per soli (CTB) coro, tromba, oboe, archi e b.c.
Il concerto fa parte della rassegna Il Cantiere di Orfeo ed è organizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. L’ingresso è omaggio fino a esaurimento posti.
Actus Tragicus alla chiesa del Carmine sabato 13 aprile
Tutta la spettacolarità e bellezza della musica barocca in scena alla Chiesa di Santa Maria del Carmine sabato 13 aprile alle 21, con tre cantate di Bach eseguite dell’Ensemble Il Cantiere di Orfeo del “Vivaldi” , diretto da Daniele Boccaccio.
Dopo il successo delle sette Cantate Pasquali Membra Jesu Nostri di Dietrich Buxtehude eseguite in piena quaresima, farà tappa nuovamente alla Chiesa di Santa Maria del Carmine (via Guasco, 11 – Alessandria) sabato 13 aprile alle 21 l’Ensemble Il Cantiere di Orfeo riproponendoci ancora tutta la bellezza e profondità spirituale della musica devozionale barocca con il concerto Actus Tragicus, quinto appuntamento della rassegna Il Cantiere di Orfeo, che prevede l’esecuzione di tre cantate di Johann Sebastian Bach (1685-1750) ovvero (Cantata BWV 4 Christ lag in Todesbanden per soli, coro, archi e b.c.; Cantata BWV 106 Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit per soli (SCB), coro, 2 Flauti diritti, 2 Viole da Gamba e b.c.; Cantata BWV 12 Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen per soli (CTB) coro, tromba, oboe, archi e b.c.)
Daniele Boccaccio, docente di organo presso il Conservatorio, che dirigerà l’ensemble per l’occasione, presenta così il programma del concerto:
“Christ lag in Todesbanden”, BWV 4
Brano per il primo giorno della Pasqua, scritta nel 1707, utilizza le sette strofe dell’omonimo inno pasquale di Martin Lutero disponendole in modo perfettamente simmetrico alternando Coro, Duetto, Aria e Coro, ciascuno con un Alleluja finale.
La Cantata è introdotta da una Sinfonia di soli archi dai toni severi; l’andamento lento e solenne sottolinea la drammaticità del momento.
La prima strofa, per coro e tutti gli strumenti, è una bella fantasia ariosa nello stile fugato tipico di Bach con cantus firmus ai soprani.
Più severo il Versus II, Duetto con contralto e soprano su un basso continuo; più mosso si presenta il successivo Versus III, un’Aria affidata al tenore sul vivace contrappunto di violino solo. Di grande effetto il Coro del Versus IV con cantus firmus al contralto. La quinta strofa “Hier ist das rechte Osterlamm” (Ecco il vero agnello pasquale) è una solenne Aria per basso su ritmo ternario; alquanto vivace il successivo Versus V, Duetto per soprano e tenore con l’esortazione a celebrare con festa il Signore. Chiusura della Cantata con classico Corale omoritmico raddoppiato dall’orchestra.
“Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit” (Actus Tragicus) BWV 106
Composta all’età di 22 anni è conosciuta con il nome “Actus Tragicus”. Secondo una tradizione non confermata il brano è destinato al servizio funebre di Tobias Lämmerhirt, zio di Bach. Di questa cantata, non esistendo fonti originali, ma la copia più importante, quella di Lipsia del 1768, porta anche il nome di “Actus Tragicus”.
Composizione di straordinaria espressività, si avvale di un’insolita combinazione strumentale: due flauti dolci, due viole da gamba, basso continuo, di un piccolo coro e di quattro voci soliste. È sconosciuto l’autore del testo, tuttavia, tranne tre linee della prima sezione del coro, il resto è preso direttamente dalla Bibbia, dal Vangelo, da un inno di Martin Lutero e da un corale di Adam Reusner. Passi biblici e corali sono strutturalmente alternati e disposti simmetricamente in funzione del nucleo centrale costituito da “Es ist der alte Bund” (Coro e Arioso della sezione 2), di grande rilevanza teologica; qui s’incrociano le due parti della cantata: la prima è una meditazione sulla morte che incombe sull’uomo peccatore, la seconda evidenzia il messaggio gioioso della vittoria sulla morte grazie alla redenzione di Cristo. Attorno a questo momento centrale Bach dispone specularmente due brani per voce solista, a loro volta racchiusi in due sezioni corali.
“Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen” BWV 12
Venne eseguita per la prima volta il 22 aprile 1714, terza domenica dopo Pasqua, “Domenica Jubilate” dal primo versetto dell’Introito della Messa del giorno (Iubilate Deo, omnis terra). Di una bellezza straordinaria, si sviluppa come un progressivo passaggio dalla sofferenza alla gioia, infatti prende spunto dal vangelo di quella domenica, dove Gesù conforta i suoi discepoli assicurandoli che la paura e il dolore si trasformeranno in gioia. Il libretto è opera del poeta di corte Salomon Franck, il corale conclusivo proviene dall’ultima strofa dell’inno Was Gott tut, das ist wohlgetan di Samuel Rodigast (1649-1708).
La cantata, suddivisa in sette movimenti (come le sette parole di Cristo sulla Croce), introdotta da una sinfonia strumentale con Oboe solista, comprende un Coro, un Recitativo accompagnato, tre Arie e il Corale di chiusura. Le parti sono scritte per tre voci soliste: contralto, tenore, basso e coro. Bach rielaborò la prima sezione del primo coro per formare il movimento Crucifixus del Credo della Messa in si minore, il movimento centrale di quell’opera, tre decenni dopo, uno delle pagine più toccanti della storia della musica barocca.
L’Ensemble “Il Cantiere di Orfeo”, che eseguirà il concerto, è il gruppo barocco che nasce all’interno delle classi dell’Interdipartimento di Musica Antica del Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria, riunendo gli allievi delle classi di Organo, Clavicembalo, Canto rinascimentale e barocco, Flauto dolce, Liuto, Violino barocco e Viola da gamba. Trae il nome dalla stagione di concerti Il Cantiere di Orfeo, una rassegna dedicata al repertorio musicale barocco, sia vocale che strumentale, eseguito in maniera “storicamente informata” e su strumenti originali ed è un gruppo che ha una geometria variabile, a seconda del repertorio e dell’organico necessario.
In occasione del Concerto l’ensemble sarà formato dai seguenti artisti:
Solisti: Chiara Pontoriero, soprano; Gustavo Argandoña, contralto; Gloria Senesi, contralto; Luca Dellacasa, tenore; Leonardo Sacconi, tenore; Marco Grattarola, basso
Orchestra:
Violini primi: Michele Ruggieri, Anna Roveta, Ziyu Zhang, Demetra Bertini
Violini secondi: Margherita Fratini, Valeria Bisio, Shuoyuan Zhang
Viole: Lucchetti Enrico, Crespi Andrea
Violoncello: Gaia Abaclat
Contrabbasso: Silvia De Rosso
Organo: Fernando De Luca
Flauto dolce: Anita Hashemi, Simone Lombardo
Viola da Gamba: Angelo Lombardo, Josè Luis Amaro Cabrera
Oboe: Stefano Vezzani
Tromba: Simone Telandro
Coro
Soprani: Chiara Pontoriero, Chiara Sorce, Giada Ghiglino, Mirella Pisano, Martina Fracchia, Syria Mangino
Contralti: Gloria Senesi, Gustavo Argandoña, Maura De Agostini, Moretti Matilde, Nabila Trindad
Tenori: Luca Dellacasa, Leonardo Sacconi, Matteo Valivano, Wang Tailai
Bassi: Marco Grattarola, Andrea Lesca, Gianfranco Migliardi, Timoteo Stroppiana, Valentino Coscia, Gabriele Ciaccia
Daniele Boccaccio. Organista e clavicembalista, ha iniziato gli studi musicali sotto la guida del padre, diplomandosi nel 1989 in Organo e composizione organistica presso il Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze.
Ha preso parte a molti corsi di alto perfezionamento e ha studiato inoltre Organo e Clavicembalo con Alfonso Fedi.
Nel 1992 si è trasferito a Vienna perfezionandosi in Clavicembalo e Organo presso la Universität für Musik und darstellende Kunst rispettivamente con Gordon Murray e Michael Radulescu, laureandosi in entrambi gli strumenti con il massimo dei voti, lode e menzione, ottenendo il titolo di Magister Artium, il massimo riconoscimento artistico concesso dallo stato austriaco (primo italiano ad aver ottenuto questo titolo).
Ha tradotto e pubblicato in lingua tedesca “Regole per accompagnar sopra la parte” (The Courier, Firenze 1999), un importantissimo trattato inedito dei primissimi del ‘700 sull’esecuzione e realizzazione del basso continuo italiano.
Come direttore al cembalo ha inciso le Otto Cantate per Soprano, due Violini e Basso di Domenico Scarlatti, disco premiato al “Premio Internazionale del Disco Antonio Vivaldi per la Musica antica Italiana 2000” di Venezia.
Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche per le etichette Tactus, Symphonia, Amadeus, Hyperion, Dynamic e Brilliant.
Proprio per l’etichetta olandese Brilliant l’incisione completa di Das Wohltemperierte Klavier di J.S. Bach all’organo che ha avuto la nomination del Preis der deutschen Schallplattenkritik (premio della disco della critica tedesca) e della colossale opera omnia per tastiera (organo e clavicembalo) di J.P. Sweelinck su strumenti d’epoca tedeschi.
Nel 1995 è stato insegnante alla “Hochschule für Musik und darstellende Kunst” di Vienna.
Docente di Organo e composizione organistica presso i conservatori di Campobasso, Catania, Udine e Adria, dal 2014 insegna al Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria.
Dal 2022 collabora ai corsi estivi della Barock Vokal Akademie presso la Universität der Musik di Mainz, Germania.